venezia 13 febbraio 2011

venezia 13 febbraio 2011
VENEZIA 13 FEBBRAIO 2011 - (manifesto - su idea di Chiara Mangiarotti, realizzazione di Giulia Pitacco)

SOLIDARIETA' ALLE DONNE CHE DEVONO AFFRONTARE UN "PROCESSO PER STUPRO"


LO STUPRO CI RIGUARDA TUTTE

Dal sito di Infoaut:

CI RIGUARDA TUTTE

Il 12 febbraio 2012, in una discoteca di Pizzoli (L’Aquila), una giovane donna di 20 anni è stata stuprata e ridotta in fin di vita. Accusato di questa aggressione e tentato omicidio è Francesco Tuccia, un militare in servizio a L’Aquila per l’operazione “Aquila sicura” partita dopo il terremoto.
La ragazza è stata ridotta in fin di vita e le sono state procurate lesioni gravissime e permanenti. Il 18 ottobre all’Aquila si terrà la prima udienza del processo.

Quel giorno GIOVEDI’ 18 OTTOBRE alle ore 08.30 noi saremo lì sotto il Tribunale de L’Aquila (Zona Industriale di Bazzano) a dire che:

CI RIGUARDA TUTTE l’animalità, l’efferatezza e la viltà degli uomini che in una notte di febbraio hanno massacrato il corpo e la vita di una donna lasciata sul selciato a morire.

CI RIGUARDA TUTTE il massacro del corpo e dei desideri di ogni donna, di ogni età condizione e luogo, che viene disprezzata, usata, maltrattata, percossa, uccisa, stuprata.

CI RIGUARDA TUTTE l’uso che si fa dei nostri corpi in nome di una sicurezza che non ci tutela ma, anzi, ci usa per emettere leggi razziste e repressive. Non ci stancheremo mai di dire che la violenza di certi uomini sulle donne non dipende dalla nazionalità/cultura/religione, né dalla classe sociale di appartenenza.

CI RIGUARDA TUTTE perché non vogliamo più doverci difendere da padri, fidanzati, amici, vicini di casa, datori di lavoro, fratelli, zii, medici, maestri, militari….
Saremo lì ad affermare la voglia e il diritto di autodeterminare le nostre vite.

GIOVEDI’ 18 OTTOBRE Ore 8:30 Tribunale de L’Aquila Zona Industriale di Bazzano

Centro Antiviolenza per le Donne – L’Aquila e Martedì Autogestito da Femministe e Lesbiche di Roma"

Mi chiedi perché non sono serena

Mi chiedi perché non sono serena.

Perché ogni figlia è mia figlia,
ogni madre è mia madre,
perché ogni donna costretta in un angolo
è la donna che sarei potuta essere,
quella che ero,
quella che un giorno sarò.

Mi chiedi perché non sono serena

Perché di fronte ad un dolore narrato
non volto la faccia,
non dico "basta" perché mi uccide saperlo,
ma resto.

E non cambio discorso.



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troviamoci venerdì 13 aprile 
dalle 18,30 alle 19,00 
in Via Palazzo Mestre - davanti al Municipio

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