DOCUMENTO DELLE ASSOCIAZIONI E DEI GRUPPI DEL
CENTRO DONNA DI VENEZIA
L’assemblea dei
gruppi e delle associazioni delle donne della città che fanno parte del Centro
Donna, riunitisi il 5 ottobre per discutere della delibera di Giunta n° 278 del
27 settembre 2016 “Riorganizzazione del Comune di Venezia – Attuazione seconda
fase”, intende precisare quanto segue in merito a ciò che è previsto per il Centro
Donna, cioè il suo ” spacchettamento”.
Vogliamo ricordare
che il Centro Donna è stato conquistato dal movimento delle donne negli anni
’80; rappresenta il luogo simbolico e reale della presenza delle donne nella
città e della loro cittadinanza attiva. Ha organizzato in questi anni centinaia
di iniziative nelle scuole, nei quartieri e nel territorio, volte a combattere
le discriminazioni, la misoginia e ad affermare il valore della differenza
sessuale.
La delibera
istitutiva del 19 dicembre 1988 e successive integrazioni lo riconosce come “luogo di elaborazione politica e culturale
autonoma e separata delle donne” e prevede l’organizzazione di tre servizi
unitari e coordinati: il Centro Donna con la biblioteca, il Centro Antiviolenza, l’Osservatorio donna,
a cui si è aggiunto in seguito il Centro donna multiculturale.
Il Centro Donna ha
rappresentato in tutti questi anni un’esperienza profondamente innovativa e di
avanguardia nel rapporto tra istituzioni e cittadinanza, che è diventato un
modello a livello nazionale ed europeo e ha fatto di Venezia per eccellenza una
“città delle donne”.
Tali caratteristiche
peculiari che lo distinguono dagli altri
servizi comunali, sono state salvaguardate e mantenute da tutte le
amministrazioni, di qualunque colore politico, che si sono succedute nel corso
del tempo, nella consapevolezza della trasversalità delle lotte delle donne e
del valore di questo progetto.
L’attuale delibera
rischia di snaturare profondamente l’identità del Centro Donna; prevede infatti
la separazione di “funzioni e servizi” che afferiscono a due diverse direzioni
- cultura e coesione sociale - facendo venir meno in tal modo la fondamentale
ed essenziale unitarietà, mentre la delega alla Cittadinanza delle donne
risulta svuotata e solo nominale.
Si tratta di una operazione
che di fatto “sfascia” nel senso etimologico del termine, il Centro Donna nel
suo progetto iniziale, separando i servizi e rompendo così la circolarità tra
politiche culturali e politiche sociali.
Va inoltre
sottolineato che la nuova organizzazione elimina la figura istituzionale della
referente, fondamentale per garantire la coesione del progetto e
l’indispensabile mediazione con la pluralità dei gruppi e delle istanze delle
donne.
Tutto ciò premesso
chiediamo:
•
che la
Giunta riveda questa delibera
•
che
riconosca la specificità e l’originalità del Centro Donna rispetto ad altri
servizi comunali
•
che
mantenga l’unità del Centro Donna, la denominazione, il luogo e il logo e le
sue caratteristiche istitutive sotto una unica direzione
•
che
assicuri una figura di referente responsabile che sappia farsi interprete dei
bisogni e della cultura delle donne.
Le lotte delle donne
hanno cambiato la storia del nostro paese e della nostra città, rendendola più
civile, democratica, solidale. In questo percorso, a partire da sé e
incontrando le altre, le donne sono
soggetti attivi, portano la loro elaborazione culturale, la loro parola e
creatività, le loro competenze relazionali, i loro valori, il loro agire
consapevole, che si colloca tra privato e pubblico, tra personale e politico.
Tutto ciò rende migliore la qualità della vita e la convivenza civile per tutte
e per tutti.
Il Centro Donna, con
le sue articolazioni interne, rappresenta la traduzione sul piano istituzionale
di questo patrimonio di pratiche e di saperi , tanto più necessario oggi in un
contesto in cui la violenza contro le donne, il permanere di culture
patriarcali e di pregiudizi sessisti implicano un impegno sempre maggiore, non
soltanto sul piano della risposta a donne in difficoltà, ma anche sul piano
educativo, culturale e politico. L’amministrazione si assumerebbe una grande
responsabilità alterando un servizio che ha rappresentato una ricchezza per la
città e che appare tanto più importante in un momento in cui la violenza contro
le donne si manifesta ancora con tanta frequenza anche nel nostro territorio.
Il percorso che le donne devono compiere per godere di una piena cittadinanza e
libertà risulta ancora lungo, al di là delle conquiste legislative e dei
dettami costituzionali.
Le associazioni e i gruppi
del Centro Donna di Venezia
video
documenti allegati:
* DOCUMENTO DELL'ASSEMBLEA DELLE DONNE (clicca il link)https://drive.google.com/file/d/0B0osoLKxz3CGRm9SVmhEMHhsVkU/view?usp=sharing
* DELIBERA N. 278 del 27 Settembre 2016 della GIUNTA COMUNALE (clicca il link)
https://drive.google.com/file/d/0B0osoLKxz3CGLV9mU1d3eFNXMVk/view?usp=sharing
* MOZIONE della Consigliera FRANCESCA FACCINI (clicca il link)
https://drive.google.com/file/d/0B0osoLKxz3CGT3ZsWGlUdEhIeFE/view?usp=sharing
* O.D.G. della Consigliera GIORGIA PEA
https://drive.google.com/file/d/0B0osoLKxz3CGYW1FME9TZ1Qtazg/view?usp=sharing
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